Cyber crimini sulle PMI italiane
I cyber crimini e le intrusioni mirate hanno registrato una crescita senza precedenti. Il boom degli attacchi è stato implacabile e, per alcune aziende, rovinoso. Le PMI italiane sono a rischio contro i pericoli di internet: una su cinque ha subito un attacco informatico al proprio sito web.
Durante gli ultimi dodici mesi, approfittando della crisi pandemica mondiale, i criminali informatici hanno aggiunto ai loro “arsenali” nuovi strumenti, tecniche e procedure, stringendo alleanze per diventare sempre più forti e ampliare il loro raggio d’azione.
Secondo la ricerca “Website Security Survey – 2021” di GoDaddy – società che offre servizi di supporto al business online – oltre il 72% delle piccole e medie imprese italiane considera la cybersecurity un tema primario. L’indagine ha rilevato che gli attacchi informatici per lo più causano: interruzioni di attività del sito web (76%), perdite finanziarie (22%) e perdita di reputazione (22%).
Come proteggersi?
Per affrontare i rischi e aumentare il livello di protezione sia per i siti web sia per l’e-Commerce, la ricerca indica tre azioni per tenere al sicuro i dati di aziende e clienti:
- Certificato SSL
Protocollo standard che protegge le comunicazioni via Internet; assicura cioè che le informazioni sensibili fornite dagli utenti sul web (come password, dati personali e numeri di carte di credito) rimangano riservate e non vengano in alcun modo intercettate da terze parti; questo avviene grazie a una comunicazione criptata tra il client server e il server web.
- Copie di backup.
Avere una copia di backup permette il ripristino di tutti i contenuti, compresi eventuali dati dei clienti.
- Strumenti di monitoraggio della sicurezza.
Utilizzare un servizio di sicurezza dei siti web che esegue quotidianamente scansioni sia a livello di client che di server.
Il nuovo anno, dunque, pone nuove sfide ai responsabili della sicurezza che devono diventare sempre più versatili, veloci ed efficaci per tenere testa alle nuove minacce.
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